Reviews and Comments

Ho finalmente finito la trilogia dei Tre corpi con questo "Nella quarta dimensione".

Due note generali sulla serie: ottima traduzione, ma pessima scelta dei titoli (avrei tradotto il secondo come "La selva oscura" e il terzo come "La fine della morte"). Criminale la scelta delle quarte di copertina. Evitatele.

Questo terzo libro è come i due che lo precedono, ma con un climax finale ancora più potente.

In alcuni momenti la scrittura risulta un po' lenta e pesante, ma tutto serve per gettare delle basi narrative.

Una trama imprevedibile fino alla fine, frutto di un'immaginazione poderosa, con un gusto fortemente esistenziale.

Mi ci vorrà del tempo per riordinare le idee su questa trilogia. Di sicuro è un capolavoro di immaginazione, nonché qualcosa di fortemente diverso, sia nella sensibilità (si vede che l'autore non è occidentale), sia nelle tematiche.

Le prime riflessioni che mi hanno portato a mettere in discussione i social e qualche tempo dopo a buttarmi sul fediverso vengono da qui. Un libro che ti apre gli occhi.

Ho sempre amato l'approccio scientifico e sociologico di KSR. Non si preoccupa solo della fattibilità scientifica, ma anche delle dinamiche sociali. In questo caso, la storia di una colonia sparata verso un astro lontano offre spunti notevoli sui cambi generazionali.

Una storia di scienza e tecnologia da una prospettiva completamente inaspettata. Un ragionamento molto interessante sul linguaggio e sulla terraformazione.

Secondo libro della trilogia dei Tre Corpi di Cixin Liu. Mentre il primo libro impiegava un po' di tempo per ingranare, qui si parte subito, e con stile.

Odio quando riesco a immaginare come finirà un libro. Qui non ne ho avuto idea fino alla terzultima pagina. Ho già ordinato il terzo capitolo della trilogia.

Amo le storie lunghe, amo le trilogie, amo la fantascienza "dura". Qui c'è tutto, con in più la prospettiva rinfrescante di uno scrittore cinese, che ha riferimenti culturali diversi da quelli a cui sono abituato.

Consiglio di tenere duro per la prima parte della storia. Il tema della Rivoluzione Culturale cinese, soprattutto per uno come me con l'aveva mai studiato, crea un po' di confusione (ma viva la confusione). Inoltre la storia, essendo molto complessa, ha bisogno di un po' di tempo per gettare le basi.

Una volta che parte, è impossibile metterlo giù.

Una lettura rapida, facile e scorrevole. In tutta sincerità, avrei voluto incontrare questo libro molti anni fa. Mi avrebbe permesso di raggiungere in anticipo delle conclusioni che negli ultimi anni mi hanno dato molta motivazione e serenità. Lettura consigliatissima per le persone che si sentono minacciate dal termine "femminismo".